Questo concerto si è già tenuto nel mese di ottobre.

Capolavori sacri:

Mendelssohn – Christo |
Mozart – Davide Penitente

Clau Scherer DIRETTORE | Georg Egger DIREZIONE
Elisabeth Freyhoff SOPRANO  |  Karin Strobos SOPRANO II | Aaron Godfrey-Mayes TENORE
Collegium Musicum Bruneck CORO  |  Streicherakademie Bozen ORCHESTRA

Un frammento e un completamento. Il Cristo di Mendelssohn: staccati della nascita e della passione di Cristo, un oratorio incompiuto; e il Davide penitente di Mozart, un riciclo creativo della Messa in do minore incompiuta, completata con tagli, integrazioni e nuovi testi. I grandi temi della sofferenza, della redenzione e della speranza, frammentati in frammenti di testo, vengono ripresi nella musica, che riecheggia nello spazio fisico e nello spazio dell‘anima. La musica che va e viene senza una fine definitiva. Mozart fa sì che i frammenti della sofferenza si dissolvano ripetutamente nella speranza attraverso la fede e finiscano in uno stato senza paura, che proclama chiaramente: chi ha fiducia in Dio non ha paura. In Mendelssohn, la distruzione della speranza, che è anche una distruzione della redenzione, porta a un profondo lamento, un lamento sulla perdizione dell‘uomo di fronte alla sventura causata da lui stesso. Trasportato nel presente, non si tratta di un pianto innocente per ciò che è accaduto, ma di una profonda conversione: voi uomini piangete su voi stessi e sui vostri figli. Voi che distruggete, piangete sul presente e sul domani, sulle vostre azioni e sulla vostra eredità. Ancora una volta Clau Scherrer guida la musica, le dà forma attraverso la trasparenza e la struttura e lavora intensamente con il coro del Collegium Musicum Bruneck e l‘Accademia d‘Archi di Bolzano, dando significato ai frammenti e legandoli insieme nella musica. Nell‘intreccio di suono e testo in una struttura di significato indissolubile, essa diventa molto più della somma delle sue parti.

Markus Pescoller
Presidente

INTRODUZIONE ALL’OPERA

Wolfgang Amadeus Mozart
„Davide Penitente“ KV469

Wolfgang Amadeus Mozart visse in un’epoca in cui la sicurezza sociale per gli artisti e i loro familiari non era affatto scontata. Già nel 1771, nobiltà e musicisti di corte, sotto la direzione di Florian Leopold Gassmann, fondarono la Società dei Musicisti di Vienna con l’obiettivo di sostenere finanziariamente vedove e orfani di musicisti professionisti scomparsi. L’appartenenza a questa associazione pensionistica significava non solo aiuto materiale, ma anche riconoscimento sociale e visibilità artistica.

Mozart tentò più volte invano di essere accolto nell’associazione. La sua ultima spe- ranza fu un’opera su commissione: la cantata “Davide penitente”, composta nel 1785. Sotto forte pressione temporale, riprese in un atto di upcycling musicale la sua messa in do minore, incompiuta, che a Vienna era ancora sconosciuta, la completò con testi di penitenza italiani di Saverio Mattei, compose nuove arie e orchestrò l’opera in modo diverso e più ampio.

Sebbene questa pratica, di riutilizzo di schizzi musicali, non fosse insolita ai tempi di Mozart, in questa opera si manifesta la sua particolare capacità di rielaborare materia- le esistente con profondità emotiva e raffinatezza vocale.

“Davide penitente” è un’opera piena di contrasti: arie liriche, colorature virtuose, fu- ghe corali drammatiche. La stessa è espressione dell’abilità di Mozart di unire musica sacra con intensità drammatica. Musicalmente, la cantata colpisce per la sensibilità che Mozart dimostra per la voce umana, in duetti, brevi terzetti o nella fulminante fuga corale finale. Mozart utilizza le voci in modo mirato, sfidandole con virtuosistiche colorature.

Nonostante i meriti artistici, la società era insoddisfatta del risultato: la cantata era più breve del previsto, e Mozart non ricevette accoglienza. Morì nel 1791, poco dopo la nascita di suo figlio Franz Xaver, senza che Constanze e i bambini avessero diritto a una pensione. Mozart rimase così uno dei pochi grandi compositori i cui familiari più stretti non erano garantiti dopo la sua morte.

„Conquistare il cielo è qualcosa di meraviglioso e sublime, ma anche sulla cara terra è incomparabilmente bello. Perciò cerchiamo di essere umani.“

Wolfgang Amadeus Mozart

INTRODUZIONE ALL’OPERA

Felix Mendelssohn Bartholdy
„Christo“ OP 97

Con l’oratorio incompiuto Cristo op. 97 si apre uno sguardo affascinante sulla fase finale della creatività di Felix Mendelssohn Bartholdy – un’opera che si muove tra visio- ne e frammento e sviluppa una profondità musicale ineguagliabile.

Pianificato come parte di un trittico metafisico intitolato Terra, Cielo e Inferno, Cristo rimase incompiuto. Tuttavia, le parti conservate – la “nascita di Cristo” e la “passione di Cristo” – testimoniano la maturità artistica di Mendelssohn e il suo desiderio di pene- trazione spirituale dei temi biblici. Un terzo atto sulla “resurrezione” era probabilmen- te previsto, ma non fu mai composto.

La prima parte inizia con un recitativo lirico per la voce soprano, seguito dal commo- vente terzetto dei Magi e dal coro “Sarà un astro che da Giacobbe nascerà”. La seconda parte si sviluppa in una drammatica sequenza di recitativi e pezzi corali, tra cui i toc- canti cori “Crocifiggetelo” e “Abbiamo una legge”. Il finale è rappresentato dal coro “Egli porta sulle sue spalle i pesi”, che nella sua tecnica di composizione e tonalità ricorda la Passione secondo Matteo di Bach.

Musicalmente, Cristo si muove tra armonia espressiva e riduzione stilistica. Dissonan- ze notevoli, in particolare i tritoni, attraversano i drammatici movimenti corali, con- ferendo all’opera una densità emotiva. I movimenti corali omofoni e la consapevole riduzione degli elementi contrappuntistici creano una chiarezza sonora che ricorda il Elias di Mendelssohn, ma appare ancora più concentrata in Cristo.

Il libretto si basa esclusivamente su citazioni bibliche, assemblate da Josias von Bun- sen. Rinuncia a una struttura narrativa continua e lascia spazio per una profonda con- templazione. La progettazione orchestrale, con un delicato pizzicato degli archi, un bilanciato impiego degli strumenti a fiato e suoni festivi delle trombe nel coro finale, sottolinea l’ampiezza emotiva.

La pubblicazione postuma nel 1852 e la prima esecuzione al Birmingham Musical Fe- stival segnano l’inizio di una storia di ricezione che fino ad oggi è segnata dalla que- stione della concezione originale di Mendelssohn. Cristo non è un oratorio compiuto nel senso classico, ma un documento musicale che si colloca tra abbozzo e visione – uno sguardo nel mondo spirituale di un compositore che si muoveva sulla soglia tra romanticismo e tradizione barocca.

TEsti

David Penitente KV469

1. CORO (TUTTI, SOPRANO SOLO)
Alzai le flebili voci al Signor,
alzai le flebili voci a Dio
da mali oppresso.
Alzai le mie voci da mali oppresso.
Alzai le flebili voci
da mali oppresso.
Alzai le voci a Dio
da mali oppresso.
Alzai le mie voci,
alzai le flebili voci
da mali oppresso.

2. CORO
Cantiam, cantiamo le glorie e le lodi,
e replichiamole in cento e cento modi,
e replichiamo le lodi, le glorie,
cantiamo del Signore amabilissimo.

3. ARIA (SOPRANO II)
Lungi le cure ingrate,
ah! respirate omai.
S‘è palpitato assai
è tempo da goder.

4. CORO
Sii pur sempre benigno, oh Dio,
e le preghiere ti muovano a pietà.

5. DUETTO (SOPRANO I/II)
Sorgi, o Signore, e spargi i tuo nemici.
Sorgi, o Signore, spargi e
dissipa i tuoi nemici.
Fuga ognun che t‘odia, fuga da te.

6. ARIA (TENORE)
A te, fra tanti affanni,
pietà cércai, Signore,
che vedi il mio bel core,
che mi conosci almen.
Udisti i voti miei:
e già godea quest‘alma
per te l‘usata calma
delle tempeste in sen.

7. CORO
Se vuoi, puniscimi, ma pria, Signore,
lascia che almeno che sfoghi,
che almen pria si moderi il tuo sdegno,
il tuo furore.
Vedi la mia pallida guancia inferma,
vedi la mia pallida guancia, Signore,
deh, sanami, deh, porgimi soccorso, aita,
Signor, tu puoi porgimi aita.

8. ARIA (SOPRANO I)
Tra l‘oscure ombre funeste,
splende al giuosto il ciel sereno,
serba ancor nelle tempeste,
la sua pace un fido cor.
Alme belle, ah sì, godete!
né alcun fia che turbi audace,
quella gioia e quella pace,
di cui solo è Dio l‘autor.

9. TERZETTO (SOPRANO I/II, TENORE)
Tutte le mie speranze ho tutte riposte in te.
Salvami, o Dio, dal nemico feroce
che m‘insegue e che m‘incalza,
o Dio, salvami!

10. CORO
Chi in Dio sol spera:
Di tai pericoli non ha timor,
chi in Dio spera non ha timore.

Carus 51.469

“Christo” OP 97

LA NASCITA DI CRISTO – PARTE 1 DEL FRAMMENTO DELL‘ORATORIO “CRISTO”, OP. 97

1. RECITATIVO (SOPRANO)
Quando Gesù nacque a Betlemme, in terra
giudaica, i Magi dall‘Oriente giunsero a
Gerusalemme e lo adorarono.

2. TERZETTO (TENORE, BASSO I/II)
Dov‘è il re dei Giudei che è nato? Abbiamo
visto la sua stella e siamo venuti per
adorarlo.

3. CORO
Una stella sorgerà da Giacobbe e uno
scettro verrà da Israele e frantumerà
principi e città. Com‘è bello il mattino! O
quale splendore risplende dal Signore, per
darci luce e conforto! La tua parola, Gesù,
è chiarezza, conduce alla verità e alla vita.
Chi può esaltarti abbastanza?

LA SOFFERENZA DI CRISTO – PARTE 2 DEL FRAMMENTO DELL’ORATORIO “CRISTO”, OP. 97,2

1. RECITATIVO (TENORE)
E tutta la folla si alzò, cominciò ad
accusarlo e ad insultarlo:

2. CORO
Lo troviamo che distoglie il popolo e
proibisce di rendere omaggio all‘imperatore,
dicendo di essere Cristo, un re!

3. RECITATIVO (TENORE)
Pilato disse ai sommi sacerdoti e al popolo:
«Non trovo alcuna colpa in quest‘uomo».
Allora tutti gridarono:

4. CORO
«Ha sobillato il popolo insegnando in lungo
e in largo per tutto il paese, cominciando
dalla Galilea fino ad arrivare qui».

5. RECITATIVO (TENORE)
Pilato disse: «Non trovo alcuna colpa in lui,
perciò lo punirò e lo rilascerò». Allora tutta
la folla gridò:

6. CORO
Via questo, e liberaci Barabba!

7. RECITATIVO (TENORE)
Pilato li chiamò di nuovo e voleva liberare
Gesù. Ma essi gridarono:

8. CORO:
«Crocifiggilo!».

9. RECITATIVO (TENORE)
Pilato disse loro: «Prendetelo voi e
crocifiggetelo, perché io non trovo alcuna
colpa in lui». Ma essi risposero:

10. CORO:
«Noi abbiamo una legge e secondo quella
legge deve morire, perché si è fatto figlio
di Dio».

11. RECITATIVO (TENORE)
Allora lo consegnò perché fosse crocifisso.
Presero Gesù e lo condussero al luogo
detto Cranio, e una grande folla di popolo
lo seguiva, e donne che lo piangevano e lo
compiangevano.

12. CORO
Figlie di Sion, piangete su voi stesse e sui
vostri figli! Perché ecco, verrà il tempo in
cui direte alle montagne: cadete su di noi!
E alle colline: copriteci! 1

3. CORALE
1. Egli prende sulle sue spalle i fardelli
che mi opprimono, pesanti fino a farmi
crollare, diventa una maledizione, ma in
cambio mi procura la benedizione, e oh,
com‘è misericordioso!

2. Dove sei finito, sole, la notte ti ha
scacciato, la notte, nemica del giorno.
Vattene, sole della terra, se Gesù, mia
gioia, splende ancora luminoso nel mio
cuore.

Formazione musicale

I partecipanti alla serata

Solisti

Elisabeth Freyhoff

SOPRANO

© Adrienne Meister

Elisabeth Freyhoff è nata nella capitale georgi- ana Tbilisi, ma all’età di 5 anni si è trasferita a Kehl am Rhein, città confinante con Strasburgo, dove ha frequentato una scuola franco-tedesca. Mentre frequentava ancora il liceo, è stata am- messa come giovane studentessa all’Accademia di Friburgo per la promozione dei talenti nella classe di canto della Prof.ssa Angela Nick e ha poi proseguito i suoi studi di laurea triennale e magistrale alla HMT di Monaco e all’Accademia teatrale August Everding nelle classi della Prof. ssa Christiane Iven, della Prof.ssa Julie Kaufmann, della Prof.ssa Sabine Lahm e del Prof. Lars Woldt. All’età di soli 18 anni ha debuttato con arie di W. A. Mozart, E. Künneke, J. Strauss e C. M. von Weber alla Bremer Glocke con la Deutsche Kam- merphilharmonie Bremen e nello stesso anno ha interpretato Adele in una rappresentazione concertistica di J. Strauss “Die Fledermaus” con la Bremer Philharmoniker. Dalla stagione 2024/25 Elisabeth Freyhoff è membro dell’Opernstudio della Deutsche Oper am Rhein. Nella sua prima stagione è apparsa in cinque nuove produzioni nei ruoli di Anna (“Nabucco”), una fioraia (“Il cer- chio di gesso”), la prima strega (“Dido & Aeneas”), Seconda Ninfa (“Rusalka”) e nella prima rappre- sentazione dell’opera per bambini ‘Pinocchio’. Inoltre, interpreterà il ruolo del Taumännchen nella storica produzione “Hänsel & Gretels” di A. Meyer-Hanno.

Karin Strobos è una mezzosoprano pluripremi- ata con un repertorio molto vario e una vivace presenza scenica. La mezzosoprano olandese ha concluso i suoi studi al Conservatorio di Utrecht con Yana Diemer nel 2007 con il massimo dei voti ed è stata membro del Netherlands Opera Studio nel 2006/2007. La sua carriera è inizia- ta come membro dell‘ensemble dell‘Opera Zuid Maastricht, dove dal 2009 al 2011 ha interpreta- to ruoli centrali del suo repertorio, tra cui Octa- vian (Der Rosenkavalier), Cherubino (Le nozze di Figaro), Hänsel (Hänsel und Gretel) e Angelina (La Cenerentola). Già in questa fase iniziale ha reci- tato come ospite alla Nederlandse Reisopera nei ruoli di Rosina (Il barbiere di Siviglia) e Cherubino. Ha attirato l‘attenzione internazionale nel 2011, quando ha sostituito all‘ultimo minuto Octavian alla De Nationale Opera Amsterdam sotto la di- rezione di Sir Simon Rattle, un ruolo che da al- lora è diventato uno dei suoi cavalli di battaglia. Sono seguite diverse stagioni come membro fisso dell‘ensemble dell‘Aalto-Theater di Essen, dove ha sviluppato un ampio repertorio. Lì ha convinto in ruoli da protagonista come Charlotte (Werther), Dorabella (Così fan tutte), Donna Elvira (Don Gi- ovanni), Adalgisa (Norma), Suzuki (Madama But- terfly), Siebel (Faust) e nuovamente Octavian e Rosina. Nel luglio di quest‘anno Karin Strobos si è esibita sia come solista che come presentatrice al Symphonic Summers insieme alla Phion Orkest van Gelderland en Overijssel a Enschede. Nel gen- naio 2026 si esibirà nuovamente con la Phion Orkest nei Paesi Bassi, questa volta nell‘ambito dei concerti di Capodanno.

Katrin Strobos

SOPRANO

© Keke Keukelaar

Aaron Goldfrey-Mayes

TENORE

© Marco Borrelli

Il tenore britannico Aaron Godfrey-Mayes è stato membro dell‘International Opera Studio dell‘Opera di Stato di Amburgo. Nelle stagio- ni dal 2023 al 2025 Aaron ha cantato lì ruoli come Tamino (Il flauto magico), Un venditore di canzonette (Il tabarro), Ruiz (Il trovatore), Quarto Giudeo (Salomè), Giovane Marinaio (Tristano e Isotta), Wilhelm (Les Contes d‘Hoffmann), Giuseppe (La Traviata), Parpignol (La Bohème), Guardia 1 (Manon), Conte Albert (Die tote Stadt), Vicino (Dollshouse) e Mère Grenu/Le Patron (Ci- boulette). In precedenza, Aaron è stato membro della Royal Academy Opera e ha conseguito sia la laurea triennale che quella magistrale alla Ro- yal Academy of Music con il massimo dei voti: la laurea triennale con lode e la laurea magistrale con distinzione. Aaron ha ricevuto numerosi pre- mi, tra cui il primo premio al concorso Pavarotti della Royal Academy of Music e il terzo premio al concorso internazionale di canto Veronica Dunne 2022. Ha interpretato, tra gli altri, Ramiro (La Cenerentola) al Festival di Bregenz e alla Nevill Holt Opera, Ferrando (Così fan tutte) con la Covent Garden Chamber Orchestra e Wagner/ Nereo nel Mefistofele di Boito con il Chelsea Opera Group. È stato inoltre Alvarez Young Artist alla Garsington Opera nel 2019 e nel 2021.

Coro

Collegium Musicum di Brunico

Il Collegium Musicum Brunico è stato fondato nel 1982 da Hubert Hopfgartner con l’obiettivo di coltivare la musica corale e orchestrale di alto livello, in particolare cantate e oratori. La formazione dell’ensemble varia a seconda dell’opera. Dal 1988 esiste una stretta collaborazione con l’Accademia d’Archi di Bolzano diretta da Georg Egger, con la quale sono state eseguite numerose grandi opere di Bach, Händel, Mozart e Haydn. Dopo la morte di Hopfgartner nel 2009, direttori come Helmuth Rilling, Karl Paller, Heinrich Walder e Clau Scherrer hanno continuato il lavoro. Sotto la direzione di Scherrer sono state eseguite, tra le altre, il Requiem tedesco di Brahms, la Messa in La bemolle maggiore di Schubert e la Messa dell’Armonia di Haydn. Oggi il Collegium Musicum Brunico è una delle istituzioni corali più importanti dell’Alto Adige e si distingue per la vivace cura della musica sacra ad alto livello.

Orchestra

ACCADEMIA D’ARCHI DI BOLZANO

L’Accademia d’Archi Bolzano è stata fondata nel 1987 dal Südtiroler Musikverein sotto la direzione artistica di Georg Egger. Nel frattempo, l’attività dell’Accademia d’Archi si è affermata come un punto di riferimento stabile e insostituibile in Alto Adige. L’Accademia d’Archi viene invitata a prendere parte a prestigiose manifestazioni musicali, tra cui il Bolzano Festival Bozen, la Società dei Concerti Bolzano, il Südtirol Festival Merano, le Settimane musicali Gustav Mahler a Dobbiaco, l’Engadin Festival, le Settimane Musicali Ascona, la Mozartwoche di Salisburgo e la Bachwoche di Lipsia. Si esibisce in rinomate sale da concerto, come il Teatro Ristori di Verona, il Teatro Bibiena di Mantova, il Teatro Comunale di Vicenza, il Kurhaus di Wiesbaden e molte altre. Esiste un legame speciale con gli artisti Sir András Schiff, Frank Peter Zimmermann e Sergio Azzolini, con i quali l’ensemble ha già tenuto numerosi concerti. Anche la collaborazione con i cori dell’Alto Adige è importante per l’Accademia d’Archi, così come quella con il Kammerchor Stuttgart diretto da Frieder Bernius. Oltre agli artisti sopra citati, hanno collaborato con l’Accademia d’Archi i solisti Avi Avital, Giuliano Carmignola, Mirijam Contzen, Christian Gerhaher, Regula Mühlemann, Heinz Holliger, Louis Lortie, Antonio Meneses, Giovanni Gnocchi, Sabine e Wolfgang Meyer, Thomas Quasthoff e Wen-Sinn Yang. I direttori d’orchestra con cui l’Accademia d’Archi ha collaborato sono: Frieder Bernius, Umberto Benedetti Michelangeli, Jörg Färber, András Schiff, Helmut Rilling, Hansjörg Albrecht, Clau Scherrer, Ola Rudner, Kaspar Zehnder e altri. L’Accademia d’Archi Bolzano ha inciso diversi CD, tra cui la “Verklärte Nacht” di Schönberg, “Metamorphosen” di Strauss e il Quartetto per archi op. 135 di Beethoven (corale) con Frieder Bernius su Carus, nonché i concerti per fagotto di Mozart e C.Ph.E. Bach con Sergio Azzolini su Sony, oltre ai concerti per violoncello di Boccherini e Haydn con Wen-Sinn Yang e il Divertimento KV 334 di Mozart.

Violino di Spalla

Geor Eggert

Georg Egger è nato a Bolzano dove ha studiato presso il conservatorio „C. Monteverdi” sotto la guida di Giannino Carpi. Ha proseguito i suoi studi con Sandor Végh a Düsseldorf, conseguendo il diploma da concertista, ed inoltre ha frequentato varie masterclass con Odnopossoff, Schneiderhan e Szeryng.
Dal 1975 al 1985 è spalla della “Würtembergisches Kammerorchester Heilbronn”, con la quale ha anche attività di solista in tutta Europa, Giappone, America, e Canada. Un’ intensa attività cameristica lo lega ad artisti quali Maurice André, Eduard Brunner, Heinz Holliger, Edith Mathis, Sabine e Wolfgang Meyer, Aurèle Nicolet, Jean-Pierre Rampal, Frank Peter Zimmermann, Tabea Zimmermann ed altri. Dal 1985 è docente di violino al Conservatorio .”C. Monteverdi” ed inoltre tiene diverse masterclass della “Bachakademie” di Stoccarda. È spalla della “Klassischen Phiharmonie” di Stoccarda diretta da Frieder Bernius e del “Bach- Collegium” diretto da Helmuth Rilling, con il quale ha partecipato all’incisione integrale dell’opera di Bach. In questo ambito ha avuto particolare successo la registrazione delle sonate per violino e
basso continuo. Nel 1998 è stato invitato da András Schiff a far parte della “Cappella Andrea Barca”. È membro fondatore e direttore dell’Accademia d’Archi di Bolzano con la quale dal 1987 svolge intensa attività concertistica e discografica.

Direzione

Clau Scherrer

Nato nel Cantone dei Grigioni (CH), si è laureato con lode al Landeskonservatorium für Vorarlberg nel 1999 con un diploma di concerto per pianoforte e poi ha continuato gli studi alla Hochschule Basel in pianoforte e direzione corale. Nel 2004 si è laureato lì con lode. Come giovane pianista, ha già ricevuto vari premi, tra cui l’ambito Premio Karajan del Fondo Culturale Eliette von Karajan nel 2004. Nel 2009 ha ricevuto il premio SRG.R e nel giugno 2016 ha ricevuto un premio di riconoscimento dal cantone dei Grigioni. Lavora come pianista e direttore con diverse orchestre in Svizzera e all’estero. Nel 1999 ha fondato il coro “cantus firmus surselva” e ha diretto il “Chor Viril Lumnezia” dal 2004 al 2015. Dal 2008 al 2010 ha diretto il Coro Giovanile Svizzero. Dall’autunno 2010 è maestro di cappella del monastero di Disentis. Nel febbraio 2018 diventò preside della Scuola di Musica Surselva. Clau Scherrer è l’iniziatore e il presidente dell’associazione “Uniun chanzun rumantscha”. Nel 2019, il primo “Festival da la chanzun rumantscha” ha avuto luogo a Trun sotto la sua direzione. È il direttore musicale del festival culturale Origen dall’anno della sua fondazione. Lì dirige ogni anno vari spettacoli e concerti con diverse
strumentazioni.

Coro

SOPRANO Petra Ellemunter, Judith Feichter, Gerlinde Gatterer, Elena di Marino, Gertrud Niedermair Pescoller, Thekla Kiehbacher, Angelika Oberhollenzer, Maria Pietribiasi, Anna Catarina Scherrer, Eva Luisa Scherrer, Judit Scherrer, Elke Sottara, Anita Strauss Künig, Petra Unteregelsbacher, Monika Vallazza, Margareth Zingerle Winkler

ALTO Christina Auer, Claudia Bundi, Rilana Cadruvi, Sonja Canins, Renate Hell, Chiara Marcocci, Helga Miribung, Mathilde Niederegger Oberhuber, Ursula Pescoller, Sibylle Prader, Clara Maria Scherrer, Margareth Walder, Petra Zingerle

TENORE Michael Birgmeier, Siegfried Fauster, Meinhard Feichter, Andreas Huber, Robert Huber, Markus Leitner, André Neppel, Florian Schmidt, Artur Soares, Philipp Steiner, Konrad Steinhauser, Klaus Steppberger, Werner Volgger, Albin Voppichler

BASSO Sepp Bundi, Joswig Clemens, Josef Hainz, Josef Hofer, Helmuth Huber, Walter Hainz, Hartmann Kaiser, Walter Mittermair, Georg Patzleiner, Markus Pescoller, Christian Ranalter, Klaus Schredl, Christoph Stoll, Walter Willeit, Philipp Zedler

Orchestra

VIOLINo Georg Egger, Veronika Egger, Ottavia Kostner, Janet Krause, Yuko Karin Matsumoto, Gabi Campidell, Johannes Heim, Armin Brunner, Julia Glocke, Stefan Federer, Ursula Mühlberger
VIOLA Hariolf Schlichtig, Emiko Yuasa, Kairi Fuse, Ester Carturan
CELLO Anna Karolina Egger, Nathan Chizzali, Maria Tutzer, Roland Mitterer
BASSO Lars Jakob, Michael Hackhofer
FLAUTO Maria Beatrice Cantelli, Andrea Mairhofer
OBOE Ambra Cozzi, Lukas Runggaldier
CORNO Nikolaus Walch, Egon Lardschneider
CLARINETTO Riccardo Crocilla, Odilo Ettelt
FAGOTTO Sergio Azzolini, Ai Ikeda
TROMBA Ludwig Wieser, Florian Künig
TROMBONE Gabriel Höller, Robert Regensberger, Johannes Terzer
PAUKE Philipp Höller

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